Day 13: Bollywood!

“Ma non eravamo in vacanza?” è il pensiero generale appena suona la sveglia, smentito subito dalla dura realtà: il caldo soffocante non significa estate, ma solo che siamo a Mumbai e che abbiamo davanti un’altra giornata in India! Apprezzando l’aria condizionata dell’albergo ci ritroviamo a fare colazione e il nostro ormai affezionato cameriere con auricolare sempre attaccato all’orecchio nemmeno fosse un’agente segreto, riesce a portare ben una caraffa di quello che spaccia essere caffè: una brodaglia tendente al marrone-bordeaux e una confezione di Nescafè in polvere con cui allungarla; poche cose dolci e quattro salate, comprese patate e altro non ben identificabile, accompagnano secondo loro la colazione continentale con latte caldo e latte caldo macchiato con tè. Finalmente pronti saliamo in macchina alla volta del tempio induista Iskcon, dedicato a Hare Krishna; gli autisti ci lasciano davanti alla spiaggia e una piacevole passeggiata lungomare ci porta rapidamente al tempio: costruito, come tutto qua in India, addosso ad edifici che per stile e funzione non hanno nulla in comune, il tempio si staglia bianco e accecante tra gli altri palazzi rossastri. Passato il cancello e il metal-detector la piazza antistante il tempio ci accoglie mentre ci togliamo le scarpe e, per fortuna, il pavimento è decisamente più pulito di quello delle moschee; varcata la soglia del porticato il tempio si divide in due: sulla sinistra è un cortile alberato e fiorito, mentre a destra diventa una sala coperta da una cupola intonacata e decorata in rosa e azzurro; la zona destra è il centro sacro del tempio, ai cui lati le nicchie nel muro ospitano statue vestite e adornate che narrano alcuni degli episodi centrali del credo degli Hare Krishna. Lo spazio centrale della sala è riservato ai fedeli per pregare, preparare le decorazioni con i fiori freschi da porre sul BALDACCHINO e ai suonatori che animano la preghiera; tutti danno le spalle al giardino e si rivolgono verso l’equivalente dell’altare cristiano: tre enormi archi ospitano altrettante cappelle che, separate da un muretto decorativo in stile barocco, ospitano le loro figure sacre in un tripudio di oro e vesti; uno dei loro sacerdoti, vestito con una tunica bianca, benedice i fedeli che passano davanti agli “altari” come in processione. Uno dei fedeli ci guida nel tempio spiegandoci non solo le storie narrate lungo le pareti, ma anche il loro credo, rispondendo ad ogni nostra curiosità; la conclusione del giro “turistico” è nel negozietto sottostante al tempio dove si vendono ornamenti, oggetti sacri e dove c’è una pasticceria vegana! Recuperiamo le scarpe e..via di nuovo nel traffico della metropoli per raggiungere un posto dove pranzare vicino agli studios di Bollywood; stranamente non c’erano quasi macchine in giro e siamo arrivati velocemente nella zona dell’appuntamento con più di due ore d’anticipo. -nell’isolato accanto al parcheggio c’era un centro commerciale e ci siamo rifugiati là per sfuggire dal caldo e pranzare. Con la pancia piena siamo andati all’appuntamento col l’attore Rajul Diwan che ci ha accompagnato fino ad un cancello accanto ad una clinica ospedaliera davanti al quale c’era parcheggiato un camioncino della Fox; basiti abbiamo cominciato a chiederci se il film fosse girato in un’ospedale, quando ci fanno cenno di entrare. Passato il cancello ci troviamo in mezzo ad un set caotico e rumoroso dove telecamere, comparse, teloni, attori e chi più ne ha ne metta occupano la visuale; il pomeriggio passa osservando le riprese, facendo un’interviste al regista Umesh Shukla e ai due sceneggiatori; arrivata l’ora di tornare in hotel Rajul Diwan, la sua socia e la zia di Nishita, che lavora a Bollywood e ci ha trovato come entrare nel set, ci riaccompagnano in albergo e là li intervistiamo spostando tutti i mobili della hall a nostro piacimento per la felicità, per altro poco dissimulata, del receptionist. Conclusa faticosa giornata di lavoro siamo andati fuori a cena là vicino e poi….fiesta! Abbiamo iniziato a fare le valigie, salutato Michele che doveva partire un giorno prima per lavoro e, finalmente, tutti a dormire!