6 novembre
Pensate di sapere a che ora ci siamo alzate a questo punto? Ahahahha, niente da fare!
La Study Hall dopo le vacanze del Diwali è passata all’orario invernale e a scuola siamo entrati alle 8.00…quindi la sveglia era tranquillamente alle 6.30 se non fosse che i camerieri della locanda avevano deciso di portarci il caffè alle 6.20 prendendosi tutti gli insulti di questo mondo!
Andiamo a piedi a scuola schivando le macchine nello stradone a doppia corsia che separa l’isolato della nostra locanda dalla Study Hall e presenziamo alla nostra ultima assemblea a scuola, dopo aver assistito alla ramanzina della preside ai ritardatari; i saluti sono andati avanti fin dentro all’aeroporto con lacrime, abbracci, arrivederci e regali.
E parlando di aeroporto, arrivati lì scopriamo che si può entrare nell’aera imbarchi solo se si ha il biglietto; iniziamo l’ennesimo controllo di sicurezza: noi donne siamo state perquisite nell’apposita cabina con il metal-detector e ben due donne soldato, mentre tutte le borse son passate sotto i raggi-x e quasi tutti gli accendini sequestrati. Saliamo alle 12.30 sull’aereo dell’IndiGo che ci porta a Mumbai tra una risata e un sonnellino, ma quando arriviamo al rullo per riprendere le valigie le risate si spengono: le valigie non arrivano, il nostro volo sparisce dal tabellone e nessuno di noi ha ripreso il bagaglio. Panico. Nishita, quella santa donna, chiede informazioni e ci dicono che le valigie stanno per arrivare: detto fatto e con i nostri averi andiamo verso i taxi prenotati.
Superati dei piccoli inconvenienti di coordinazione taxi-persone stiamo in albergo giusto il tempo di riassettarci, poi ripartiamo in direzione spiaggia dell’oceano indiano! Dopo un’ora di macchina arriviamo, andiamo a mangiare da Subway (saltare il pranzo perché in aereo non te lo servono non è una buona idea a meno che tu non voglia sperimentare la cosiddetta “fame da lupo”) e poi SPIAGGIA!!!
Cioè la sabbia c’era, così come i bagnanti che, vestiti di tutto punto, si lanciavano nell’acqua accanto alla spazzatura a pochi passi dal mercato dello Street Food più famoso di Mumbai; tra i coloratissimi banchini dove offrivano qualunque tipo di cibo, l’allegria del mercato era però guastata dai rifiuti per terra, dal cane morto nella piazzetta centrale e dai bambini chiaramente denutriti che ti chiedevano l’elemosina, mandati a caccia dai propri sfruttatori.
Torniamo in albergo e qualcuno resta abbindolato dalla proposta di un “massaggio gratis”, che non arriverà mai ovviamente…ognuno in camera sua, o così dovrebbe essere, e buona notte sognatori!